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Trapani | Cronaca

Immigrazione clandestina tre arresti della Polizia

16 Marzo 2024 11:13, di Laura Spanò
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L'attività è il proseguimento dell'operazione svolta a Febbraio scorso

Sono tre i tunisini arrestati nelle scorse ore dalla Polizia – su delega della Dda di Palermo indiziati di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravata dalla trans nazionalità. Il provvedimento cautelare conferma gli esiti dell’inchiesta condotta dallo Sco, coadiuvati dalla Sezione Investigativa, e dalle Squadre Mobili di Trapani e Palermo e che, il 21 febbraio scorso, hanno dato esecuzione al fermo emesso dalla Direzione distrettuale palermitana, nei confronti di dieci soggetti – sei italiani e quattro tunisini – tutti indagati di appartenere a un sodalizio criminale, costituito da cellule presenti sia in Italia sia in Tunisia e attive nel trasferimento illegale di migranti tunisini, dalle coste settentrionali di quel Paese con arrivo sul litorale marsalese. Il viaggio sarebbe stato garantito attraverso natanti robusti e veloci e dietro il pagamento di somme di denaro che variavano dai 3 ai 6mila euro. I tre soggetti destinatari dell’odierna misura cautelare in carcere, due dei quali irregolari nel territorio nazionale, erano già detenuti perchè arrestati in flagranza, nell’ambito della presente indagine. Due di loro avrebbero svolto il ruolo di scafisti in occasione degli sbarchi “fantasma” del 29 giugno e del 14 agosto scorsi. Il 29 giugno, il presunto scafista, dopo lo sbarco di 14 migranti, tutti tunisini, accortosi della presenza della Polizia, avrebbe tentato la fuga in mare, fallita per un’avaria al motore; mentre, il 14 agosto, il gommone, con a bordo 12 migranti di nazionalità tunisina, è stato intercettato dagli investigatori a largo dell’isola di Favignana. Il terzo arrestato, avrebbe svolto il ruolo di reclutatore degli scafisti, che il sodalizio avrebbe scelto, nella gran parte dei casi, tra soggetti tunisini. Sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria altri tre sodali di nazionalità italiana, appartenenti alla cellula attiva a Marsala, come altri italiani, incaricati di fornire supporto logistico al gruppo criminale indagato.

L’odierno provvedimento restrittivo si basa sui gravi indizi di colpevolezza e su un quadro indiziario emerso nel corso delle attuali indagini, significando che le piene responsabilità penali per i fatti indicati saranno accertate nel corso delle successive fasi di processuali.

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