Uno studio per il programma idrico
Progetto italo-tunisino
Dopo tre anni, i primi risultati del progetto sperimentale Celavie, avviato nell'Isola e a Sfax con fondi dell'Ue del programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Tunisia, sono stati al centro di un incontro presso il consolato tunisino a Palermo promosso dal Coreras, ente capofila del partneriato che manda avanti la ricerca e del quale fanno parte Cnr, Green Future, Università di Sfax, Utap e Agc.
Nel capoluogo siciliano e presso l'università tunisina sono stati realizzati due esemplari della cellula della vita, prototipo tecnologico, del tutto autonomo da un punto di vista dell'energia e del clima, per produzioni vegetali e di specie acquatiche in acquaponica senza alcun impatto ambientale e con un risparmio idrico che supera il 90%.
Ai diplomatici della Tunisia sono stati illustrati i punti salienti del progetto e le sue possibili applicazioni, dall'innovazione nel campo dei cicli produttivi alle finalità sociali, umanitarie, ecologiche e didattiche.
Nabila Hermi, console di Tunisia, non ha fatto mancare il suo apprezzamento per l'iniziativa ed il sostegno per le future azioni in sinergia tra i due Paesi.
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