Secondigliano. Detenuti e agenti uniti nello spaccio di droga, un arresto anche a Trapani
Blitz con 26 gli arresti arresti, del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli e dal Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria
Sono quattro gli agenti della Polizia Penitenziaria arrestati dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli e dal Nucleo Investigativo Centrale del Corpo della Polizia Penitenziaria, che, secondo gli inquirenti, si sarebbero fatti corrompere per consentire l'introduzione di stupefacente, cellulari, profumi e anche per favorire lo spostamento dei detenuti all’interno della struttura carceraria anche agevolando la sistemazione di appartenenti al medesimo sodalizio nelle stesse celle.
Gli arresti sono complessivamente 26. Uno di questi è stato arrestato nel carcere Pietro Cerulli dove si trovava detenuto. Gli altri provvedimenti sono stati eseguiti tra Napoli, Frosinone e Salerno nonché presso le Case Circondariali di Napoli, Campobasso, Cosenza, Fossombrone (Pesaro e Urbino), Spoleto (Pescara), Voghera (Pavia), Saluzzo (Cuneo), Tolmezzo (Udine).
Per un agente, attualmente in pensione ma in servizio all’epoca dei fatti contestati, il gip di Napoli ha disposto il carcere mentre agli altri tre sono stati notificati gli arresti domiciliari.
Si tratta di Salvatore Mavilla, 59 anni (in carcere) e di Salvatore, Mario Fabozzi, 55 anni, Francesco Gigante, 58 anni e Giuseppe Tucci, 47 anni, gli ultimi tre tutti ai domiciliari.
L'indagine, coordinata dai sostituti procuratori antimafia Luigi Landolfi e Simona Rossi, ha permesso di raccogliere plurime fonti di prova, anche a riscontro delle dichiarazioni rese da
più collaboratori di giustizia, circa l’esistenza di una piazza di spaccio all’interno della Casa Circondariale di Napoli - Secondigliano, gestita da detenuti mediante il commercio di
sostanze stupefacenti di vario tipo (cocaina, hashish e marijuana) introdotte nell’istituto penitenziario.
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