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Dia. Confisca da 10 mln commerciante internazionale d’opere d’arte e reperti di valore storico archeologico [VIDEO] - Palermo Oggi

Castelvetrano | Cronaca

Dia. Confisca da 10 mln commerciante internazionale d’opere d’arte e reperti di valore storico archeologico [VIDEO]

25 Maggio 2022 07:46, di Redazione
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La confisca riguarda anche alcuni appartamenti in un palazzo del settecento a Castelvetrano

La Direzione Investigativa Antimafia, articolazione del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, ha eseguito un decreto di confisca emesso su proposta della Procura della Repubblica di Palermo avente ad oggetto un ingente patrimonio mobiliare, immobiliare e societario, riconducibile a Gianfranco Becchina, noto commerciante internazionale d’opere d’arte e reperti di valore storico – archeologico, indiziato di legami con le cosche mafiose, in particolare della provincia di Trapani.

Il provvedimento della Sezione Penale e Misure di Prevenzione del Tribunale di Trapani accoglie la ricostruzione accusatoria della formazione illecita dell’intero patrimonio del proposto e consolida il sequestro operato nel 2017 aggredendo beni per un valore di oltre 10 milioni di euro. Becchina - in passato - è stato titolare anche di imprese operanti in Sicilia in diversificati settori commerciali, quali: vendita di cemento, produzione e distribuzione di generi alimentari e di olio d’oliva.

Le indagini condotte dalla Direzione Investigativa Antimafia, sotto il coordinamento della Procura di Palermo, hanno dimostrato che per oltre un trentennio il proposto avrebbe accumulato ricchezze con i proventi del traffico internazionale di reperti, molti dei quali trafugati clandestinamente nel più importante sito archeologico di Selinunte da tombaroli verosimilmente al servizio di “cosa nostra”.

Emblematico è risultato il ruolo di Becchina mercante d’arte nella custodia di migliaia di reperti archeologici risultati provenienti da furti, scavi clandestini e depredazioni di siti, stipati in cinque magazzini individuati a seguito di rogatoria internazionale nella città elvetica di Basilea. Con il decreto dell’A.G. sono stati sottoposti a confisca: 2 compendi aziendali, 38 fabbricati, 4 automezzi, 24 terreni, nonché appartamenti ed uffici, molti dei quali facenti parte dello storico settecentesco Palazzo dei Principi Tagliavia-Aragona-Pignatelli di Castelvetrano (TP).

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