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Trapani-Erice | Cronaca

Blitz Alcatraz: i nomi degli indagati

13 Aprile 2023 13:58, di Laura Spanò
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Il carcere Pietro Cerulli, luogo benedetto dai detenuti

“Il carcere di Trapani “Pietro Cerulli” era un luogo ‘benedetto’ dai detenuti. I reclusi lo indicano come luogo dove si tengono atteggiamenti tolleranti di alcuni agenti della polizia penitenziaria che davano la propria compiacente collaborazione”. Lo ha affermato il procuratore capo di Trapani Gabriele Paci.

E’ stato accertato che alcuni tratti del muro di cinta della casa circondariale non erano videosorvegliati e questo consentiva di introdurre anche palloni contenenti microtelefoni e droga. Tra gli indagati due detenuti condannati con sentenza definitiva per omicidio, uno appartenente alla Sacra Corona unita e uno alla camorra. I due erano in contatto con un agente penitenziario oggi detenuto e reggevano il “traffico” di droga e telefonini con il carcere.

In carcere finiscono Natale Carbè, Antonio Lo Pinto, Carmelo Salanitro, Margaret Asaro, Vito Ingrassetto, Salvatore Addolorato, Alessio Scirè, Antonello Sanfilippo, Giuseppe Cirrone, James Burgio, Gerlando Spampinato, Roberto Santoro, Giuseppe Felice Beninati, Pietro Mazzara, Davide Monti, Nicola Fallarino, Nunzio Favet.

Arresti domiciliari per Annarita Taddeo, Roberto Fallarino, Vincenzo Piscopo, Giuseppe Cangemi, Adriano Leone. Obbligo di dimora per Graziella Profeta e Maria Lo Pinto.

I fatti si riferiscono a un periodo compreso fra il 2018 e il 2022. Due persone detenute in un’altra casa circondariale, in una intercettazione, fanno riferimento al “Cerulli” e commentano che a Trapani è molto facile portare droga e cellulari.

“Un’indagine molto complessa , approfondita di una situazione grave e di un malcostume diffuso e conosciuto” ha detto il procuratore Paci. L’operazione è stata denominata “Alcatraz”. Tra gli arrestati anche tre agenti della polizia penitenziaria.  Due sarebbero in pensione e uno nel corso delle indagini sarebbe deceduto. I fatti risalgono al 2019. Agli atti dell’inchiesta, che riguarda anche decine di detenuti, alcuni dei quali nel frattempo ornati liberi, ci sono filmati che riprendono l’ingresso dello stupefacente e dei telefonini nell’istituto di pena trapanese.

Lungo l’elenco delle ipotesi di reato contestate: corruzione, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, abuso d’ufficio, truffa aggravata, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica, omessa denuncia di reato, evasione e accesso indebito di dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti. In mattina si terrà una conferenza stampa al comando provinciale dei carabinieri di Trapani.

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