Cronaca

Catturato a Xitta Francesco Adragna evaso venerdì mattina dal Palazzo di Giustizia [VIDEO]

L'operazione ha visto coinvolte tutte le forze di polizia del territorio

Laura Spanò

Catturato a Xitta, frazione di (Trapani) stanotte Francesco Adragna, il detenuto di 35 anni, evaso venerdì mattina da una cella di sicurezza del Palazzo di Giustizia di Trapani, mentre era in attesa di comparire davanti al giudice monocratico.Lo hanno catturato seguendo la moglie. L'arresto è avvenuto attorno alle due nelle campagne di Xitta, dove Adragna vagava, forse in attesa di incontrare la donna.

L'operazione ha visto coinvolti il nucleo investigativo regionale, la Polizia Penitenziaria e Arma dei carabinieri. Adragna si trova già rinchiuso carcere Pietro Cerulli di Trapani.

Finisce alle 2,45 dopo 40 ore la fuga di Francesco Adragna, nella notte arrestato da cararabinieri e polizia penitenziaria.

Durante la notte le continue ed incessanti ricerche dei Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani e del personale del NIC (Nucleo Investigativo Centrale) della Polizia Penitenziaria, coordinati dalla Procura della Repubblica di Trapani, hanno consentito di porre fine alla fuga del pregiudicato trapanese.

L’imponente schieramento di risorse messe in campo dai reparti operanti ha permesso di setacciare, palmo a palmo, tutti i quartieri e posti dove il fuggitivo avrebbe potuto trovare appoggio in città. Sono state eseguite numerose perquisizioni, nonché posti di blocco e pattugliamenti in centro e in periferia. Nel contempo, gli investigatori monitoravano, con attenzione, i movimenti di numerosi familiari e amici.

La pressione esercitata ha indotto la moglie a muoversi, in prima persona, per aiutare il marito che aveva necessità di supporto logistico. La donna ha, infatti, raggiunto il fuggitivo nell’agro trapanese per portargli beni di prima necessità. Carabinieri e agenti del NIC l’hanno seguita con un dispositivo dinamico discreto, fino a quando la donna non si è incontrata con l’uomo, in aperta campagna e nel buio della notte. Appena il ricercato, dall’erba alta, è salito sull’auto della moglie, è scattato il blitz. Il 35enne ha provato nuovamente a scappare, ma senza successo grazie alla prontezza del personale intervenuto. Dopo le formalità di rito il catturando è stato ristretto nuovamente in carcere.

Il pregiudicato, Francesco Adragna, trapanese, ha a suo carico una lunga lista di reati alle spalle, proviene dal "Bronx", quartiere di Trapani noto per il suo alto tasso di criminalità. Venerdì mattina era arrivato a Trapani, scortato dal carcere di Agrigento dov'era recluso, perchè doveva comparire come imputato davanti al giudice monocratico del Tribunale, imputato di violazione degli obblighi della sorveglianza speciale, era sottoposto alla misura cautelare per reati contro il patrimonio e furti. Si trovava al primo piano del Tribunale, in - una camera di sicurezza - attigua all'aula dove doveva essere celebrato il suo processo, non aveva manette a causa di un braccio ingessato. Mentre lui si dava alla fuga il giudice che avrebbe dovuto giudicarlo chiamava il processo dando atto del necessario rinvio "per sopraggiunta evasione dell'imputato".

Dopo due giorni di ricerche stanotte la cattura...

Reazioni.

UILPA

“E’ finita alle 2.50 di stanotte la fuga di Francesco Adragna che venerdì mattina era evaso dal tribunale di Trapani dov’era stato condotto dal carcere di Agrigento per un’udienza. Il fuggitivo è stato rintracciato dalla Polizia penitenziaria e dai Carabinieri nelle campagne di Trapani, mentre s’incontrava con la compagna. Eravamo certi che sarebbe stato ripreso, ma mai come in questo caso non è tutto bene ciò che finisce bene”. Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria. “Facciamo i complimenti alle donne e agli uomini della Polizia penitenziaria, a cominciare da quelli del Nucleo Investigativo Centrale e dalla sua articolazione siciliana, ma anche a tutti gli altri impegnati nelle ricerche e in generale alle forze dell’ordine che hanno assicurato la cattura dell’evaso. Ma i problemi restano. E non si faccia alcuna caccia alle streghe. Ci sono enormi disfunzionalità di sistema, con carenze di ogni genere e disposizioni inattuabili che se si provasse ad applicare paralizzerebbero ogni attività”, aggiunge il sindacalista. “Va ridotto il vuoto organico, che solo per la Polizia penitenziaria ammonta a 18mila unità, necessitano equipaggiamenti aggiornati ai tempi e adeguati agli attuali livelli criminali, servono moderni protocolli operativi e non si può continuare a rinunciare alla formazione e all’aggiornamento professionale. Lo sappiano il Governo Meloni, il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo. Il resto è palliativo, ma se si dimenticasse per un attimo il linguaggio politically correct, si potrebbe ben dire aria fritta!”, conclude De Fazio.

SAPPE

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