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Vedova di mafia fa affiggere i manifesti per ringraziare i carabinieri - Palermo Oggi

Partanna | Cronaca

Vedova di mafia fa affiggere i manifesti per ringraziare i carabinieri

21 Gennaio 2023 12:26, di Laura Spanò
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E' accaduto a Partanna

«Finalmente giustizia!» è lo slogan scritto su alcuni manifesti comparsi sui muri di Partanna ieri. E' Giovanna Ragolia, 68 anni, vedova di Rosario Sciacca, che l’11 giugno 1990 fu vittima innocente di un agguato mafioso che aveva come obiettivo Giuseppe Piazza, un camionista con numerosi precedenti penali.

«Quando ho saputo dell’arresto ho vissuto un momento di gioia — dice la donna —. La giustizia finalmente è arrivata». Sul manifesto c’è il ringraziamento alle forze dell’ordine e alle procure, ma soprattutto al Ros dei carabinieri: «In tutti questi anni mi sono fatta l’idea che Matteo Messina Denaro abbia vissuto la sua latitanza nelle nostre zone, coperto da certi personaggi. Per me è impensabile che stesse in giro senza essere identificato», conclude la vedova Sciacca.

«Questa vittoria per me non è chiudere il libro contro la mafia, si riesce a stento a chiudere un capitolo... il mio però, quello non è di una comune italiana ma quello di una delle tante figlie di vittime di mafia alle quali tu, Matteo, hai devastato e annientato l’intera esistenza. La guerra è ancora in atto, abbiamo soltanto vinto una battaglia. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato con corpo, anima e dedizione alla tua cattura. Abbiamo voluto dei fuochi d’artificio da dedicare a mio padre e a tutte quelle vittime che non ci sono più».

Quando fu ucciso, Rosario Sciacca aveva 37 anni. Si trovava in strada assieme a Piazza, che era un suo conoscente: per uccidere quest’ultimo gli uomini di Matteo Messina Denaro non si fecero scrupolo di sparare tra la folla con due fucili, colpendo a morte anche un innocente e ferendo altre due persone. Gli investigatori trovarono poi in fiamme le due auto usate dagli assassini. Il giorno successivo il vescovo di Mazara del Vallo, Emanuele Catarinicchia, in segno di lutto decise di sospendere la processione del Sacro Cuore che si sarebbe dovuta svolgere nelle ore successive all’agguato.

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