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Castelvetrano | Cronaca

Sono di Matteo Messina Denaro le lettere ricevute da Tonino Vaccarino

30 Marzo 2023 08:17, di Laura Spanò
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La perizia, chiesta dalla famiglia dell'ex sindaco di Castelvetrano, lo conferma

Sono state scritte dall'allora latitante Matteo Messina Denaro le lettere ricevute dall’ex sindaco di Castelvetrano Antonino Vaccarino. Lo ha accertato la criminalista Katia Sartori, che su incarico della moglie dell’ex sindaco ha effettuato una perizia calligrafica con lo studio e la comparazione di cinque diversi documenti inviati dal capomafia alla sorella Rosalia, ad Antonio Vaccarino e ai boss Lo Piccolo.

Gli Baldassare Lauria e Giovanna Angelo - ex difensori di Vaccarino - partendo dall’ipotesi spesso avanzata che l’allora latitante si servisse di un’altra persona per la sua corrispondenza, a seguito dell’esito delle conclusioni della consulenza ritengono «assolutamente inverosimile che Matteo Messina Denaro avesse bisogno di qualcuno che scrivesse al suo posto persino per le lettere inviate dallo stesso ai familiari». «I contrassegni particolari riscontrati analogamente in tutti i documenti analizzati - si legge nelle conclusioni della consulenza - sono caratteristici dei singoli individui. A differenza dei connotati salienti, sono personali e riconducibili ad un particolare soggetto e solo allo stesso riferibili».

Una consulenza tecnica, richiesta dalla magistratura, in passato aveva escluso la riferibilità a Matteo Messina Denaro delle missive inviate ad Antonio Vaccarino, durante il periodo in cui quest’ultimo collaborava con il Sisde al fine di arrivare alla cattura del latitante, dicono i legali. «Oggi, con la comparazione di più scritti inviati a più soggetti - affermano gli avvocati Lauria e Angelo - possiamo escludere che a Vaccarino scrivesse una persona diversa. Questo ci permette di poter scardinare le teorie complottiste e le fantasie di presunti testimoni».

Il restroscena e il perchè della perizia

Fugare ogni dubbio a proposito della famosa corrispondenza epistolare che l'ex sindaco di Castelvetrano Tonino Vaccarino ebbe con Matteo Messina Denaro. Era questo l'intento per la richiesta della perizia.

Vaccarino era stato assoldato dai servizi segreti per stanare il latitante. La moglie dell'ex sindaco, deceduto nel 2021, si è affidata alla criminalista Katia Sartori esperta in scienze forensi e criminologia investigativa, per confermare che quelle lettere erano realmente scritte da Messina Denaro. Una corrispondenza iniziata nel 2004 e che: “nel tempo ha dato adito a più illazioni e congetture” - scrivevano gli avvocati Baldassare Lauria e Giovanna Angelo. Le illazioni e le congetture su Vaccarino - secondo gli avvocati - riguardano i dubbi che a scrivergli non fosse il latitante. Perplessità avallate anche da una perizia calligrafica che “rappresentando al pubblico una versione dei fatti falsa, adombra l’immagine dell’allora nostro assistito e l’operato degli ufficiali ai vertici del Sisde”. Vaccarino e Messina Denaro si firmavano rispettivamente “Svetonio” e “Alessio”. I legali non hanno mai avuto dubbi: il carteggio è autentico. Così come fu confermato dal Generale Mario Mori, nell'udienza del 16 aprile 2020 rispondendo al presidente del tribunale di Marsala nel processo a carico di Vaccarino. Mori ebbe a rispondere: “C'è anche da dire che un'ultima lettera arrivò a Vaccarino da parte di Matteo Messina Denaro che lamentava quanto era successo e praticamente faceva delle minacce nei confronti del signor Vaccarino. Se la collaborazione con il signor Vaccarino non fosse stata esplicitata così pubblicamente e fosse rimasta riservata, forse lo SCO o altra polizia giudiziaria avrebbe continuato a sfruttare la collaborazione di Vaccarino e giungere a migliori risultati”.

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