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Scrigno. I legali di sei imputati ricorrono in appello avverso la sentenza del Tribunale di Trapani - Palermo Oggi

Trapani | Cronaca

Scrigno. I legali di sei imputati ricorrono in appello avverso la sentenza del Tribunale di Trapani

22 Marzo 2024 07:26, di Laura Spanò
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Fissata a maggio l'udienza

Fissata dal presidente della Corte d'Appello di Palermo l'udienza relativa all'appello avverso la sentenza pronunciata dal Tribunale di Trapani il 12 aprile 2023 e presentata dai legali di sei imputati del processo “Scrigno” celebrato con il rito ordinario.La data dell'udienza è stata fissata per il prossimo 28 maggio alle 9,30.

Riguarda: Antonino Buzzitta, detenuto presso la casa circondariale G.Panzera di Reggio Calabria, difeso dagli avvocati Giuseppe De Luca e Maria Paola Polizzi. Vito D'Angelo, detenuto a Viterbo, difeso dall'avvocato Eugenio D'Angelo. Paolo Ruggirello, in atto ai domiciliari, difeso dagli avvocati Vito Galluppo ed Enrico Sansaverino. Vito Gucciardi, detenuto a Viterbo, difeso dall'avvocato Antonino Sugamele e Carlo Ferracane. Vito Mannina – libero difeso dagli avvocati Gioacchino Campo e Salvatore Alagna. Alessando Manoguerra – libero difeso dall'avvocato Fabio Sammartano.

La sentenza del processo Scrigno, incentrato sui rapporti tra mafia politica e imprenditoria, e che si è celebrato innanzi il tribunale di Trapani, presidente Daniela Troja, aveva visto sei condanne e due assoluzioni.

La pena più severa 21 anni di carcere è stata infilitta all’anziano "consigliere" del mandamento mafioso di Trapani, Nino Buzzitta. ritenuto vicino ai capimafia di Trapani, i fratelli Virga. Dodici anni erano stati inflitti all'ex deputato regionale Paolo Ruggirello. Sedici anni all’agrigentino, originario di Ravanusa, Vito D’Angelo che sull’isola di Favignana aveva organizzato una cellula di Cosa nostra, e poi: dodici anni al salemitano Vito Gucciardi. Gli altri politici condannati erano stati l’ex consigliere provinciale Vito Mannina, un anno e otto mesi e Alessandro Manuguerra, ex consigliere comunale di Erice, un anno. Anche per loro i giudici hanno riqualificato l’accusa da voto di scambio politico mafioso a corruzione elettorale. Assolti invece erano stati Giuseppe Grignani e Marcello Pollara (finiti a giudizio per intestazione fittizia di beni) con la formula del fatto che non sussiste. Immediatamente dopo la sentenza i legali degli imputati, pur rispettando la decisione dei Giudici ma non condividendola, avevano preannunciato che avrebbero atteso il deposito delle motivazioni per appellarla. Così è stato

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