Sciopero lavoratori Pfizer.
Pierpaolo Bombardieri della Uil: " Quello che sta succedendo non dovrebbe accadere".
Il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri d'intesa con le segretarie di Catania e della Sicilia, Enza Meli e Luisella Lionti ha affermato: " Quanto sta accadendo alla Pfizer di Catania è inaccettabile: non possiamo prendere neanche in considerazione la possibilità che 230 persone vengano licenziate e che 230 famiglie vengano messe sul lastrico". I lavoratori dello stabilimento hanno cominciato alle 22 di ieri sera uno sciopero per chiedere che i livelli occupazionali del sito etneo vengano mantenuti.
" In questi mesi - ha continuato il leader della Uil- grazie al vaccino Pfizer, ha conseguito utili eccezionali: ebbene, parte di tutte quelle risorse deve essere reinvestita in questo territorio". Ha concluso Bombardieri: " La Uil chiede alla Regione Siciliana di attivare un tavolo al più presto e al Governo di intervenire con una serie di politiche industriali , costringendo le aziende che hanno prodotto utili in questo Paese a salvaguardare l'occupazione".
Negli ultimi mesi di pandemia il nome Pfizer- grazie al vaccino- è stato associato alla speranza, la speranza di non ammalarsi, di non morire, di poter tornare ad abbracciare i propri cari e gli amici di una vita. " Non vorremmo mai che d'ora in poi a Catania questo nome fosse associato alla perdita di speranza che porterebbe circa un centinaio di famiglie al licenziamento o al trasferimento, togliendo ancora una volta alla città delle opportunità lavorative".
Lo ha affermato l'arcivescovo di Catania, Luigi Renna, in un messaggio di solidarietà rivolto ai lavoratori davanti al sito del capoluogo etneo della multinazionale del farmaco dove si sta svolgendo il presidio degli scioperanti contro l'annuncio di 130 esuberi. Ha aggiunto Monsignor Renna: " Quando un'azienda chiude i battenti si ha una triste ricaduta su tutto il territorio e così i giovani sono costretti ad emigrare, si dà spazio alla precarietà e si creano le condizioni di disoccupazione che possono anche portare le persone fragili verso la criminalità organizzata".
" Non rendete Catania più povera - chiosa l'arcivescovo- siamo fiduciosi che con l'aiuto delle istituzioni politiche e dei sindacati si possano trovare vie d'uscita che scongiurino definitivamente la chiusura del prestigioso stabilimento etneo".
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