Riceveranno 800mila euro di risarcimento.
I tre eredi di una donna morta per una trasfusione di sangue infetto.
I tre eredi di una donna di 77 anni, morta a causa di una trasfusione di sangue contagiosa a cui era stata sottoposta negli anni '70 e che solo nel 1992 ha scoperto di aver contratto l'epatite c che si era ormai cronicizzata, riceveranno dal ministero della Salute 800.000 euro di risarcimento. A stabilirlo il Tar del capoluogo siciliano disponendo che i due figli ed il vedovo della donna ricevano i soldi entro 60 giorni, pena la nomina di un funzionario ad hoc entro i successivi due mesi.
Il provvedimento dei giudici del Tribunale amministrativo regionale ha disposto l'esecutività della sentenza del Palazzo di Giustizia di Caltanissetta che ha condannato il ministero della Salute al pagamento, a titolo di risarcimento danni, di 800mila euro agli unici tre eredi della donna. La causa civile era stata avviata nel 2016 dal marito e dai due figli della vittima.
Secondo l'avvocato Silvio Vignera, che cura gli interessi della famiglia, " la sentenza del Tribunale di Caltanissetta ha riconosciuto e confermato diversi importanti principi" come quello che " deve ritenersi sussitente la responsabilità colposa dell'amministrazione Statale, anche per i casi di epatite c, già dalla fine degli anni '60, per non aver adottato le misure idonee a prevenire ed impedire il contagio di malattie mediante il sangue infetto".
Aggiunge il legale: " Che rientrano nel novero dei diritti inviolabili della persona anche quelli dell'integrità morale, alla vita matrimoniale, alla solidarietà familiare e al rapporto di parentela. E che l'accertamento - ha concluso - operato dalla commissione medica ospedaliera in sede di riconoscimento degli indennizzi vale anche nel giudizio di risarcimento danni".
© Riproduzione riservata
Dello stesso argomento
Domani presentazione del libro di Elly Schlein.
I ministri Cartabia e Bianchi a Palermo.
Fuori la guerra dalla Storia.
Comunali: nell'Isola il termine per la presentazione delle liste scade dopo.
Studenti veneti in visita alla caserma 'Dalla Chiesa'.
Mezzo milione di euro di beni confiscati ad imprenditore di Gela.
Mostrata la cella di Buscetta.
Fondi per il Teatro Massimo e per il Teatro Biondo.