Referendum: no al quesito su stupefacenti.

Il presidente della Consulta Giuliano Amato: " Si faceva riferimento a sostanze come la coca e questo era sufficiente a farci violare obblighi internazionali".

La Corte costituzionale ha dichiarato l'inammissibilità del quesito referendario sulla depenalizzazione della coltivazione della cannabis. La Corte ha bocciato anche il referendum sulla responsabilità civile diretta dei magistrati. Si terrà invece il referendum che si pone l'obiettivo di riconoscere nei consigli giudiziari il diritto di voto degli avvocati sulle valutazioni di professionalità dei magistrati. Il Presidente della Consulta Giuliano Amato ha spiegato che " Si faceva riferimento a sostanze come coca, papavero e questo era sufficiente per farci violare obblighi internazionali". Ecco spiegata la bocciatura del quesito.
Esulta Salvini su Twitter: " Primi quattro referendum sulla giustizia dichiarati ammissibili e presto sottoposti al voto del popolo. Evviva!". Mentre da Fratelli d'Italia fanno sapere che appoggeranno solo due dei quattro quesiti dei referendum sulla giustizia ritenuti ammissibili dalla Corte costituzionale cioè quello sulla separazione delle carriere e quello sull'elezione del Csm. Andrea Delmastro , responsabile nazionale Giustizia per il partito lo ha dichiarato ufficialmente e d'altra parte fin dalla raccolta firme cominciata in estate , Fratelli d'Italia decise di sostenere parte del referendum promossi dalla Lega e dai Radicali ( 4 su 6), nutrendo delle perplessità sui limiti agli abusi della custodia cautelare e sull'abolizione della legge Severino ( gli stessi giudicati nella giornata odierna ammissibili dalla Consulta).

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