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Trapani | Cronaca

Naufragio Karol W. I familiari tornano a chiedere la riapertura delle indagini

28 Aprile 2023 09:12, di Laura Spanò
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Intanto si lavora perchè si possa recuperare il relitto

L'occasione è stata la scopertura di una targa affissa al Lazzaretto di Trapani, a un tiro di schioppo da quella banchina dove di solito attraccava il “Karol W.†che ricorda i fratelli Grimaudo: Giacomo, Leonardo e Salvatore e il loro papà, Francesco, morti nel naufragio del loro peschereccio a largo di Marettimo, nella notte tra il 24 e 25 aprile. Una targa voluta dagli amici della famiglia e che arriva 16 anni dopo quel naufragio rimasto per tutti un mistero, proprio per le modalità con le quali avvenne. Mare piatto, temperature estive, nessun problema all'imbarcazione e ai componenti dell'equipaggio che già avevano preannunciato ai familiari che stavano effettuando una buona pesca. I familiari dei Grimaudo non si sono mai arresi e a sedici anni da quel misterioso naufragio tornano a chiedere la riapertura delle indagini e il recupero del natante.

Ha detto bene Giovanna Grimaudo, vedova di Giacomo, il comandante del Karo W: “La verità da 16 anni è rimasta sepolta a 378 metri di profondità, là dove si trova adagiato il Karol. Possiamo immaginare cosa è successo, ma nessuno mai ci ha detto nulla e per noi quanto è accaduto nella notte tra il 24 e 25 aprile del 2007, rimane una spina nel cuore. Una ferita apertissima. Sono state dette tante cose, ma in realtà non è stato detto nulla perchè ad oggi non sappiamo cosa sia accaduto in quello specchio di mare quella notteâ€.

Alla cerimonia erano presenti le vedove delle vittime e i parenti, gli amici, i pescatori, i rappresentanti di capitaneria e carabinieri e il sindaco Giacomo Tranchida. Per la famiglia Grimaudo è stata una giornata importante.

Alla celebrazione del ricordo che con l’apposizione di una targa rappresenta qualcosa che nel tempo consentirà di non dimenticare le vittime di quel naufragio, si è aggiunto l’impegno preso dal sindaco Giacomo Tranchida perché quello che è rimasto incompiuto possa compiersi, ossia il recupero del motopesca Karol W. Il sindaco ha assicurato che coinvolgerà la società che al momento sta eseguendo accertamenti in vista della realizzazione di un impianto eolico off-shore a largo delle Egadi, perché da questa possa giungere un contributo in termine tecnico per l’eventuale recupero del relitto. Ciò permetterebbe non solo il recupero di quello che resta di Giacomo e Leonardo Grimaudo, che si ritiene siano rimasti all’interno del peschereccio, non sono mai stati recuperati al contrario di Salvatore e del capo famiglia Francesco, ma il recupero del relitto potrebbe avere come conseguenza anche la riapertura delle indagini sul naufragio che rimane un mistero. L’esame del motopesca potrebbe chiarire le ragioni di quel repentino affondamento in quella giornata in cui il mare calmo prefigurava una buona pesca e non invece quel naufragio così tragico.

I tre fratelli Grimaudo e il loro papà era gente di mare che in quel momento era in assoluta bonaccia, il motopesca stava lavorando nell’area denominata “banco dei pesciâ€, ma qualcosa all’improvviso ha trascinato a fondo il peschereccio. L’ipotesi quella che un sommergibile abbia potuto agganciare la rete che il motopesca aveva calato per la pesca a strascico, ma le indagini della Procura di Trapani si chiusero con una archiviazione. L’ipotesi del sommergibile fu avvalorata dalla circostanza che nel tratto di mare dove è accaduto il naufragio altri motopesca, avevano notato sommergibili in navigazione. Nei giorni della tragedia poi si stava preparando una esercitazione interforze proprio al largo della Sardegna. Possibile che quel sommergibile era diretto proprio verso quelle zone. Ma la Marina Militare ha sempre negato coinvolgimenti, ammettendo che in quella zona di mare c’era in navigazione un sottomarino. Il Karol W da quel giorno giace in fondo al mare non difficile da raggiungere per un recupero, ma nonostante l’arrivo a Trapani di un pontone della ‘Micoperì’ di Ravenna, a parte la individuazione del relitto non è stato tentato di riportarlo a galla, indispensabile per capire le ragioni dell’affondamento. Ma dopo una serie di tentativi quel relitto rimase giù in fondo al mare e la Micoperì andò via da Trapani.

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