Manager arrestato

Le vittime si costituiscono parti civili nel processo.

Tutte le vittime di Antonio Di Fazio , manager del settore farmaceutico arrestato nel maggio del 2021 per il caso di una studentessa ventunenne la quale sarebbe stata attirata nel suo appartamento con la finta scusa di uno stage  e poi narcotizzata e violentata, sono state ammesse come parti civili nel processo abbreviato , davanti al gup di Milano Anna Magelli.
L'uomo inoltre è destinatario anche di una nuova misura cautelare per altri episodi sempre di violenza di natura sessuale  e sempre con lo stesso schema , ai danni di altre cinque donne, tra cui l'ex moglie , che a quanto pare l'uomo avrebbe tentato di uccidere. L'ex coniuge ha deciso di costituirsi parte civile , difesa dall'avvocato Maria Teresa Zampogna, anche per conto del figlio minorenne.
In un unico processo ieri sono stati riuniti vari procedimenti: quello sul primo caso contestato a Di Fazio , l'altro quello che riguarda le ulteriori cinque donne e quello a carico di Di Fazio per il reato di possesso di segni distintivi contraffatti e falso per essere stato trovato in possesso di un led lampeggiante solitamente usato dalle forze dell'ordine e di un tesserino contraffatto.
L'ex moglie , secondo un'inchiesta condotta dall'aggiunto Mannella e dal Pm Menegazzo, è stata vittima in totale di quattro reati tutti commessi dal 2009 al 2017 : violenza sessuale con uso di narcotici, tentato omicidio premeditato, maltrattamenti in famiglia e stalking.

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