Le Orestiadi di Gibellina, dedicano due appuntamenti a Falcone e Borsellino e a Calogero Zucchetto
Domani sera e domenica i due appuntamenti al Baglio di Stefano
Sabato 16 e domenica 17 luglio le ORESTIADI DI GIBELLINA dedicano due appuntamenti alla memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, per non dimenticare le terribili stragi del 1992, questâanno nel loro trentesimo anniversario e a Calogero Zucchetto ucciso nel 1982.Â
Teatro civile e di narrazione sul tema del ricordo, in linea con la storia del Festival, con la prima nazionale di âNel nome di mariaâ di Chiara Gambino il 16 luglio (ore 21.00 - Baglio di Stefano), progetto, vincitore del premio Mauro Rostagno e del Premio Festival lâultima luna dâestate 2021, che trae spunto e rielabora un fatto di cronaca mafiosa avvenuto a Palermo il 14 Novembre del 1982. Ad anticipare lo spettacolo, alle ore 20.45, proiezione del Docufilm âLâEreditĂ di Falcone e Borsellinoâ, realizzato dal Direttore della redazione siciliana dellâANSA, Franco Nuccio in collaborazione con il fotoreporter Giuseppe Di Lorenzo. Il 17 luglio (ore 21.00 - Baglio di Stefano) in scena âLa notte è un raduno dâombreâ, dagli appunti su Falcone e altri testi di Franco Scaldati con la regia di Franco Maresco e con lâattore Melino Imparato unica data in Sicilia dopo il debutto al Teatro Mercadante di Napoli il 22 maggio, è una produzione Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, in collaborazione con Associazione Lumpen.
Sabato 16 luglio: âNel Nome di Mariaâ, con Chiara Gambino e Alba Sofia Vella, musiche di Domenico Gargano, trae spunto e rielabora un fatto di cronaca mafiosa avvenuto a Palermo il 14 Novembre del 1982. CioĚ che ha preceduto la stesura della drammaturgia eĚ un tarlo che segna lâintera messa in scena: âSarebbe potuto andare diversamente?â Maria Lo Bello, fidanzata noncheĚ parte attiva chiamata in causa nel racconto, risponde inconsapevole a questa domanda per tutta la durata dello spettacolo con un flusso di coscienza verace e ironico, fragile e disincantato raccontando lâincontro, e inseguito lâamore che la portata a âzitarsiâ â fidanzarsi â con Calogero (Lillo per gli amici) Zucchetto poliziotto presso la squadra Mobile della Questura di Palermo. Una giovane donna seduta insieme al pubblico in teatro, pronta per assistere alla pieĚce teatrale si trova dâimprovviso catapultata nel mondo di Maria, nel suo tempo, scoprendo e ricordando insieme a lei la vergogna di una Palermo martoriata dalla guerra mafiosa, ma anche la nascita di un amore pragmatico e incantato con cui poter progettare un futuro. La colonna portante dello spettacolo eĚ il concetto di Tempo-Spazio che si trasforma di continuo, portandoci avanti e indietro nella storia e nei luoghi in cui questa vicenda si eĚ svolta: Maria attende irrequieta, concitata, comica e spaventata lâattesa di Lillo; anche la contemporanea affronta la smania dellâattesa, indagando le differenze del suo tempo, analizzando se stessa nel confronto con Maria. A questa attesa partecipa anche il pubblico, coinvolto attivamente in uno scambio emotivo costante e sincero, ricco di domande e di confidenze rivelate, queste cercano di mettere la basi per riflettere su cosa voglia dire vivere â liĚ e allora, o qui ed adesso â in un luogo pregno di atteggiamento mafioso.
Lo spettacolo ha vinto il premio Mauro Rostagno con la seguente motivazione âil racconto biografico di una donna attraverso il quale si illumina la contraddittoria e violenta realtĂ mafiosa nella vita quotidiana della coppia di una Palermo segnata dalla mafia degli anni â80. Lo sguardo ironico e disincantato che non prescinde dallâutopia della realizzazione di una realtĂ diversa, con umanitĂ e leggerezza sviluppa sulla scena un dialogo empatico ed efficace.â
 Il Docufilm âLâEreditĂ di Falcone e Borsellinoâ racconta i vari capitoli della vita dei due magistrati, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, attraverso le testimonianze delle persone che li hanno conosciuti piĂš da vicino: le sorelle Maria Falcone e Rita Borsellino; i magistrati Leonardo Guarnotta, Giuseppe Ayala e Antonio Ingroia; i giornalisti Felice Cavallaro e Francesco La Licata e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.  Â
 Domenica 17 luglio: dopo il fortunato debutto al Mercadante di Napoli, al Baglio Di Stefano, andrĂ in scena Ă LA NOTTE UN RADUNO DâOMBRE, progetto di Franco Maresco e Claudia Uzzo con le musiche di Salvatore Bonafede e Gabriele Mirabassi. Questi "Appunti per Falcone" â racconta Maresco - sono stati ritrovati tra le carte di Franco Scaldati nel 2018. Dell'esistenza di questi brevi testi poetici mi aveva parlato piĂš volte Melino Imparato dopo la morte di Scaldati, si sapeva che c'erano, o c'erano stati veramente, ma nessuno li aveva trovati fino a quell'anno. In "Appunti per Falcone" non c'è nessun riferimento ai fatti reali, alle cronache di quella strage del '92, meno che mai a trattative tra Stato e mafia o ai mille "teoremi" di cui si parla o delira da trent'anni. C'è invece la poesia e la lingua irripetibile di Franco Scaldati, la sua visionarietĂ , la sua profondissima riflessione sul mistero dell'esistenza umana, su quella che lui chiamava la "perversione del destino". Solo gli "esperti" di vecchie cose palermitane riconosceranno in alcuni splendidi monologhi il riferimento biografico a Falcone: quello del boss della Kalsa, Tommaso Spadaro, che da bambino giocava a pallone con il futuro giudice (e suo " nemico"). Il resto è puro Scaldati, visione di " abissi e catastrofi ", da cui però, forse, può rinascere ancora la vita.
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