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Cronaca

Il Pd al ministro Nordio: “Come sono trapelate le dichiarazioni di Messina Denaro?

10 Febbraio 2023 20:15, di Laura Spanò
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Intanto sul boss continuano a trapelare notizie sulla sua vita all'interno del carcere de l'Aquila

Il gruppo del Pd al Senato presenta un’interrogazione, a prima firma Enrico Borghi, al ministro della Giustizia Carlo Nordio sul caso delle intercettazioni in carcere di colloqui e dichiarazioni del boss mafioso Matteo Messina Denaro detenuto in regime di 41-bis dopo l’arresto del 18 gennaio. In particolare, si chiede di sapere “come sia stato possibile che conversazioni intrattenute da un detenuto alle condizioni previste dall’articolo 41-bis della legge n. 354/1975 siano trapelate dal carcere e se il Ministro non intenda intraprendere, nell’ambito delle proprie competenze, opportune iniziative anche di carattere ispettivo per verificare quanto avvenuto”.

“Nel primo caso, la divulgazione riguarda con ogni probabilità, atti acquisiti al fascicolo delle indagini, il riferimento è ai messaggi whatsapp contenenti affermazioni gravissime relative alla figura di Giovanni Falcone e alle celebrazioni in suo onore. Nel secondo caso, invece precisa nel documento Borghi – a trapelare è il contenuto di conversazioni in carcere, intrattenute da Messina Denaro, e qui viene sottolineato con forza che si tratta di detenuto sottoposto al regime di 41-bis.

Intanto dalla Casa circondariale delle Costarelle a l'Aquila continuano a uscire notizie riguardo la giornata tipo ora per ora dell'ex primula rossa di Castelvetrano. Da quando si alza e fino a sera, cosa mangia a mezzogiorno e la sera, che non fa colazione cosa pensa su quanto viene detto su di lui dalle tv, compresa la terapia di chemioterapia che Messina Denaro effettua in una cella accanto alla sua che è stata attrezzata per l'occasione e infine che viene visitato ogni giorno.

Ecco quanto è uscito fuori delle giornate dell'ex primula rossa a Le Costarelle

Vede la televizione Matteo Messina Denaro l'ex primula rossa di Castelvetrano, dallo scorso 17 gennaio recluso al 41bis nel carcere di massima sicurezza “Le Costarelle” dell'Aquila. Appena una settimana dopo il suo arresto, nella cella dove si trova rinchiuso ha avuto portato un televisore, incassato al muro. L'ex padrino segue, impassibile, e non nasconde irritazione per quanto dicono su di lui.

E si è lasciato sfuggire pure qualche parola. Baiardo dice “stupidate”. «Noo, Baiardo non sapeva niente. Non poteva sapere che avevo un tumore. Per la semplice ragione che a casa mia che ero malato lo sapevano in cinque. Giusto cinque o sei. Come faceva a saperlo Baiardo? Ha tirato a indovinare». Le parole di Messina Denaro confermano quanto sostenuto dagli inquirenti subito dopo l'arresto, avvenuto grazie alle intercettazioni. E alla scoperta proprio della malattia. Sono state le intercettazioni in ambito familiare a far capire agli inquirenti non solo che il boss era malato. Ma anche che i dettagli sulla malattia e sulle cure. Tutto questo ha portato gli investigatori a stringere il cerchio attorno all'ex boss. A mezzanotte però la tv si spegne automaticamente.

La cella dell'ex boss di Castelvetrano è sorvegliata h24 da due agenti: uno la “vede” da un monitor e un altro la guarda a vista. La sua giornata inizia attorno alle 8 nel carcere dell'Aquila a parte quando deve fare la chemioterapia, in quel caso gli orari sono legati alla preparazione della terapia stessa che detta i tempi. Così come fanno tutti è lui che si rifà il letto, poi si fa portare il rasoio, che una volta utilizzato viene restituito. Pare non faccia colazione ma attorno alle 10 si fa portare un fornellino per prepararsi il caffè, anche il fornellino viene poi ritirato dalle guardie. A quel punto prende le medicine prescritte. Il recluso-paziente Matteo Messina Denaro viene visitato ogni giorno.

Il pranzo è attorno a mezzogiorno. Fino ad oggi non si è mai lamentato del cibo, anzi sembra che apprezzi la cucina del penitenziario Costarelle, a qualcuno del carcere ha confidato di non essere bravo in cucina. Il pranzo tipo: spaghetti al tonno, bastoncini di pesce e insalata. A cena: minestrone o una minestrina leggera. Da bere solo acqua, vista la terapia che segue.

Matteo Messina Denaro viene curato solo in carcere. La sala medica è stata attrezzata in una cella a fianco a quella dove lui è ristretto. Nel pomeriggio c'è poi l'ora d'aria anche per lui, che deve fare da solo. Non può incontrare nessuno a parte il suo avvocato che in carcere gli può portare i vestiti di ricambio. E da fonti carcerarie il detenuto Messina Denaro è uno che ha molta cura della sua igiene personale. Indossa una tuta ma non lascia mai il giubbotto di montone proprio quello che indossava al momento dell’arresto. Le celle del penitenziaro abbruzzese Costarelle sono in cemento armato, neppure il sisma del 2009 è riuscito a scalfirlo, in inverno non sono certo fredde ma nemmeno caldissime.

Affermano che parla bene l’italiano ma si sente l'inflessione siciliana. Sembra si sia vantato di aver letto nella sua vita centinaia di libri. Dà del lei e si rivolge a tutti con “cortesia”. Incontra psicologo, psichiatra e cappellano del carcere. Ma concede solo 10 minuti. Il suo vero cruccio sono le cure. Ci tiene molto che sia curato bene e fa spesso domande sui più recenti ritrovati anticancro. Non ha mai fatto un cenno sui motivi per cui è finito in carcere.

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