Caos Movimento Cinque Stelle: sospeso Conte.

L'ex Premier: " Rivoteremo lo statuto, il leader sono io".

A conti fatti il Movimento cinque stelle è un partito a guida congelata. Si potrebbe metterla giù così dopo la decisione del Tribunale di Napoli che ha disposto la sospensione dello statuto ratificato i primi di agosto  e la nomina di Giuseppe Conte come presidente , arrivata quarantotto ore dopo. Da giorni si assiste alla lite tra i due king Maker del Movimento, lo scalpitante Ministro degli  Esteri Luigi Di maio e il fu Presidente del Consiglio e professore di Diritto a Firenze.
Conte dopo avere affermato che " la sua leadership non dipende da carte bollate" annuncia a stretto giro di boa una nuova votazione questa volta sulle modifiche allo statuto aprendo la consultazione anche agli iscritti che abbiano meno di sei mesi di anzianità , ossia il vulnus su cui si basava il ricorso vinto in Campania da tre degli attivisti del Movimento.
Oggi Conte ha passato la sua giornata nella casa romana insieme al senatore Vito Crimi e al ministro dell'agricoltura Stefano Patuanelli. Sul tavolo le otto pagine del provvedimento  in cui si definisce " illegittima l'esclusione di 81.839 iscritti " con meno di sei mesi di anzianità che in pieno periodo agostano non hanno potuto votare la consultazione. Alla fine a partecipare sono stati in 60.940 persone  ( approvando il testo con quasi il 90% dei consensi) , un numero decisamente inferiore a quello che sarebbe stato il il quorum della metà più uno dei 195.387 iscritti, considerando anche quelli con meno di sei mesi .
Adesso per gli attivisti che hanno fatto ricorso insieme al legale Lorenzo Borrè , ma anche - dato non trascurabile- per l'associazione Rousseau , bisogna che si torni indietro di sette mesi , ripartendo dalla nomina del comitato direttivo con voto indetto dal garante Beppe Grillo sulla piattaforma di Casaleggio.
Ad Otto e Mezzo dalla Gruber Conte ha detto: " Alla sospensione si risponde con un bagno di democrazia" annunciando la nuova votazione sullo statuto. Il 5 febbraio Di Maio si è dimesso dal comitato di garanzia e fino ad oggi il quesito principale era chi l'avrebbe sostituito, su quando sarebbe andato in scena il confronto necessario e da tutti auspicato, in un'assemblea di soli parlamentari o aperta agli iscritti , e come sarebbe stato gestito il tutto. I dubbi - va detto subito- sono destinati ad aumentare dopo la sentenza di Napoli .
Conte e Di Maio, a quanto risulta, fino ad ora hanno avuto un 'incontro' telefonico dove 'Giggino' si è dimostrato pieno di progetti e di idee a detta dell'ex Presidente del Consiglio il quale ha concluso affermando: " L'interesse del Movimento viene sempre prima delle persone , non è nell'orizzonte delle cose che Di Maio venga espulso ma di fronte ad un attacco così fatto in televisione non si può far finta di nulla".
Sulle valutazioni a proposito del limite dei due mandati Conte ha glissato: " Vorrei discutere con Grillo e ragionerei anche sul trovare magari qualche volta delle deroghe." Un riferimento a Di Maio già eletto due volte in Parlamento? Risposta del professore di Volturara Appula: " Adesso non è il caso di personalizzare, a tempo debito faremo le valutazioni del caso".

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