Cronaca

Omicidio Titone. Confessa davanti al Gip, il 39 enne fermato a Marsala

L'uomo individuato grazie alle telecamere di videosorveglianza

Laura Spanò

Martedì era stato fermato da carabinieri e polizia con l'accusa di omicidio. Oggi, nel corso dell’udienza di convalida del provvedimento cautelare, il 39enne finito in manette ha confessato di avere ucciso Antonio Titone, 51 anni, pregiudicato marsalese ammazzato con un piede di porco nella sua abitazione nel rione di Sappusi.

L'aggressore, da subito sospettato dagli inquirenti - l'inchiesta è stata coordinata dal procuratore Roberto Piscitello - sarebbe stato individuato grazie alle immagini di alcune telecamere di sorveglianza e alle dichiarazioni di alcuni testimoni che lo avevano visto allontanarsi dalla casa dellavittima.

Il 39enne reo confesso è un sorvegliato speciale. Il movente del delitto sarebbe un debito mai pagato da parte di Titone. Il gip ha disposto per l’aggressore la custodia cautelare in carcere.

E' stata anche trovata l'arma del delitto, un piede di porco di 30 centimetri, nascosto in un vaso nel pianerottolo della casa della vittima. Ad incastrare il 39enne il racconto della compagna messa sotto torchio dai carabinieri. Polizia e Carabinieri hanno rinvenuto nei terreni vicini all'abitazione di Titone, a Sappusi, gli indumenti ancora sporchi di sangue indossati dall'omicida.

All'origine dell'omicidio un debito non onorato da parte della vittima.

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