Sicilia

Csm. Dai tribunali siciliani quattro candidature, due magistrate e due pm

Domani e lunedì rinnovo del Consiglio Superiore della Magistratura

Redazione

(Fonte LiveSicilia - Siracusa) - C’è una campagna elettorale, parallela a quella politica, che è agli sgoccioli. È quella che riguarda le toghe per il rinnovo del Consiglio Superiore della Magistratura. Elezioni che si terranno con le nuove regole dettate dalla riforma Cartabia il 18 e il 19 settembre. Dai tribunali siciliani sono arrivate quattro candidature, due magistrate e due pm. Quello che sta per arrivare è un voto molto atteso perché vuole un po’ avere il potere di fare da spartiacque verso un nuovo capitolo della storia giudiziaria italiana colpita negli ultimi anni da due violenti tsnunami: lo scandalo legato a Luca Palamara e quello del “sistema Siracusa” con regista occulto l’avvocato (pentito) Piero Amara. Vicende che per alcuni protagonisti e storie si sono anche incrociate.

Ma torniamo ai nomi che provengono dagli uffici giudiziari siciliani. Le due donne in campo concorrono per il collegio giudicanti numero 4 (Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia). La prima è Veronica Vaccaro, giudice civile in servizio da 20 anni al Tribunale di Gela. Ma ha anche esperienze nel campo penale. La magistrata originaria di Piacenza, vive con marito e figli a Vittoria, in provincia di Ragusa. La sua candidatura è arrivata dopo un sorteggio sorteggio su circa 9000 nominativi, organizzato dal Comitato Altra Proposta nel febbraio 2022. “Sono stata sorteggiata e ho accettato la sfida, dichiarandomi disponibile ad affrontare questa candidatura estranea a logiche di “appartenenza correntizia – ha dichiarato – perché questa particolare modalità di accesso alla candidatura garantisce la mia libertà”.

L’altra donna è Monica Marchionni in servizio all’ufficio del Tribunale di Sorveglianza di Siracusa. Originaria di Bologna, la magistrata lavora nella provincia aretusea dal 1995. Il nome è frutto del sorteggio di alcuni candidati stabilito dalla riforma per riequilibrare la rappresentanza di genere. “Sono stata sorteggiata – ha detto Marchionni – e sento, per la mia storia e per quella della maggior parte dei miei colleghi, che svolgono il loro lavoro con coscienza, indipendenza e soggetti solo alla legge, l’impegno di contribuire a restituire alla Magistratura l’immagine che merita e la fiducia degli italiani”.

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