Il gip del tribunale di Agrigento , Micaela Raimondo, ha archiviato l'inchiesta a carico di Carola Rackete, comandante della Sea Watch 3 che ad aprile era stata già definitivamente prosciolta dall'accusa di resistenza a pubblico ufficiale e violenza a nave da guerra."Carola Rackete ha agito nell'adempimento del dovere di salvataggio previsto dal diritto nazionale e internazionale del mare" queste le motivazioni dell'archiviazione
Le accuse erano nate dal presunto speronamento di una motovedetta della Guardia di finanza nel giugno del 2019, giorno dell'arresto. Il nuovo procedimento, archviato su richiesta di Salvatore Vella e di Cecilia Baravelli rispettivamente procuratore aggiunto e pm, riguardava un episodio accaduto tre giorni prima quando la donna tedesca , difesa dai legali Leonardo Marino e Alessandro Gamberini , decise di entrare con la nave nelle acque territoriali italiane senza autorizzazione.
Oltre l'accusa di non aver obbedito a nave da guerra la Rackete era imputata pure per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina per avere fatto entrare 53 immigrati in Italia.Scrive il Gip: " ha agito nell'adempimento del dovere perchè il porto di Tripoli non poteva essere considerato luogo sicuro". Secondo un rapporto dell'Alto commissario per le Nazioni unite citato dal giudice: " migliaia di richiedenti asilo , rifugiati e migranti in Libia si trovano a vivere in condizioni disumane, sottoposti a torture e detenzione arbitrarie".Per aver condotto gli immigrati sul suolo italiano nonostante il divieto il gip ha aggiunto: " La condotta risulta scriminata dalla causa di giustificazione".