Salute

Allarme pediatri, Fondazione Gimbe: "Ne mancano almeno 840"

I numeri della carenza

Redazione

Secondo quanto riportato sul sito del Ministero della Salute, il pediatra di libera scelta (PLS) – cd. pediatradi famiglia – è il medico preposto alla tutela della salute di bambini e ragazzi tra 0 e 14 anni. Ad ognibambino, sin dalla nascita, deve essere assegnato un PLS per accedere a servizi e prestazioni inclusi neiLivelli Essenziali di Assistenza (LEA) e garantiti dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

«L’allarme sullacarenza dei PLS – afferma Nino Cartabellotta Presidente della Fondazione GIMBE – oggi è lanciato dagenitori di tutte le Regioni, da Nord a Sud con narrative dove s’intrecciano questioni burocratiche, mancanza di risposte da parte delle ASL, pediatri con numeri esorbitanti di assistiti, sino all’impossibilità diesercitare il diritto d’iscrivere i propri figli al pediatra di famiglia con potenziali rischi per la salute, inparticolare dei più piccoli e dei più fragili».

Al fine di comprendere meglio le cause e le dimensioni del fenomeno, la Fondazione GIMBE ha analizzato lecriticità insite nelle norme che regolano l’inserimento dei PLS nel SSN e stimato l’entità della carenza di PLSnelle diverse Regioni italiane. «È bene precisare – spiega Cartabellotta – tre aspetti fondamentali.Innanzitutto le regole sulle fasce di età di assistenza esclusiva dei minori, quelle per definire il “massimale”degli assistiti e quelle per identificare le aree carenti di pediatri sono frutto di compromessi con i medici dimedicina generale (MMG), oltre che delle politiche sindacali degli stessi PLS. In secondo luogo, su carenze efabbisogno è possibile solo fare stime a livello regionale, perché la reale necessità di PLS viene stimata dallesingole Aziende Sanitarie Locali (ASL). Infine, sui numeri relativi ai nuovi specialisti in pediatria cheintraprendono la carriera di PLS e su quelli che vanno in pensione possono solo essere fatte delle stime».

Sino al compimento del 6° anno di età i bambini devono essere assistiti per legge da un PLS,mentre tra i 6 e 14 anni i genitori possono scegliere tra PLS e MMG. Al compimento dei 14 anni la revocadel PLS è automatica, tranne per pazienti con documentate patologie croniche o disabilità per i quali puòessere richiesta una proroga fino al compimento del 16° anno. «Queste regole – spiega Cartabellotta – seda un lato contrastano con la definizione di PLS come medico preposto alla tutela della salute di bambini eragazzi tra 0 e 14 anni, dall’altro rappresentano un enorme ostacolo per un’accurata programmazione delfabbisogno di PLS». Infatti, secondo i dati ISTAT al 1° gennaio 2022 la fascia 0-5 anni (iscrizione obbligatoriaal PLS) include più di 2,6 milioni di bambini e quella 6-13 (iscrizione facoltativa al PLS) quasi 4,3 milioni:ovvero oltre il 62% della fascia 0-13 anni potrebbe iscriversi ad un MMG in base alle preferenze dei genitori.

«Tutte le criticità sopra rilevate – spiega Cartabellotta – permettono solo di stimare ilfabbisogno di PLS in base al numero di assistiti attuali a livello regionale, in quanto la necessità di ciascunazona carente viene identificata dalle ASL in relazione a numerose variabili locali, previa consultazione con isindacati». Utilizzando i dati della SISAC al 1° gennaio 2022 e ipotizzando una media di 800 assistiti a PLS(pari all’attuale tetto massimo) si stima a livello nazionale una carenza di 840 PLS, con notevoli differenzeregionali (figura 4). Ma con una media di 700 assistiti per PLS, che garantirebbe l’esercizio della liberascelta, ne mancherebbero addirittura 1.935.

«La carenza di PLS – conclude Cartabellotta – deriva da errori di programmazione del fabbisogno, inparticolare la mancata sincronia per bilanciare pensionamenti attesi e borse di studio per la scuola dispecializzazione. Ma rimane fortemente condizionata sia da miopi politiche sindacali, sia da variabili localinon sempre prevedibili che rendono difficile calcolarne il fabbisogno. Innalzare l’età pensionabile a 72 annie aumentare il massimale a 1.000 servono solo a mettere “la polvere sotto il tappeto” e non a risolvere ilgrave problema della carenza dei PLS. In tal senso servono un’adeguata programmazione, modelliorganizzativi che puntino sul lavoro di team, grazie anche alle Case di comunità e alla telemedicina, oltreche accordi sindacali in linea con i reali bisogni della popolazione. Perché guardando ai numeri dipensionamenti attesi e dei nuovi pediatri è ragionevolmente certo che nei prossimi anni la carenza nonpotrà che acuirsi ulteriormente».

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