Aggravamento della pena, torna in carcere il boss Giuseppe Guttadauro
Il fratello Filippo Guttadauro, è cognato di Matteo Messina Denaro
Torna in carcere Giuseppe Guttadauro, 70 anni detto "il dottore", già primario dell'ospedale Civico di Palermo, esponente di spicco di Cosa nostra, coinvolto in passato nell'inchiesta sulle talpe alla Dda in cui fu indagato l'ex presidente della Regione Totò Cuffaro.
Dagli arresti domiciliari, dove era finito a febbraio, Giuseppe Guttadauro, continuava a intessere la sua rete di relazioni. Non è sfuggito ai carabinieri della sezione Anticrimine di Palermo, che hanno continuato a tenerlo sotto controllo nella sua casa di Aspra.
Nei giorni scorsi, il procuratore aggiunto Paolo Guido e i sostituti Francesca Mazzocco e Bruno Brucoli hanno chiesto e ottenuto dall’ufficio Gip l'aggravamento della misura in carcere per il 74enne padrino palermitano che nel 2003 era stato protagonista dell’inchiesta sull’allora presidente della Regione Salvatore Cuffaro, accusato di aver soffiato al boss le intercettazioni a casa sua. Adesso, dopo il nuovo arresto di febbraio, Guttadauro utilizzava l’applicazione Telegram per i suoi contatti, pensava così di non essere intercettato.
Lo scorso 12 febbraio a conclusione di un'attività investigativa condotta dai carabinieri del Ros e coordinata dal Procuratore aggiunto Paolo Guido e dai Pm Francesca Mazzocco e Bruno Brucoli, Guttadauro era stato posto ai domiciliari poiché accusato di fare parte della famiglia di Roccella".
Tra i destinatari di quell'ordinanza, anche il figlio, Mario Carlo.
L’indagine scaturita dalle ricerche di Matteo Messina Denaro - L’operazione che a febbraio scorso ha portato all’arresto del “dottore”, rientrato dal Marocco dove ha un'impresa ittica, nasce dalle ricerche del boss latitante di Castelvetrano, Matteo Messina Denaro, coordinate dal procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido. Il fratello di Guttadauro, Filippo, è cognato della primula rossa di Castelvetrano. Questa parentela importante, è testimoniata da una conversazione in cui il figlio di Giuseppe Guttadauro, Mario Carlo, si mostra consapevole di ciò che comporta quella parentela. «Pensi che ti controllano?», gli chiede un amico. E lui risponde: «Ma certo, ho il parente del mio parente che è il più importante latitante che c'è. Il secondo del mondo, il più importante che c'è in Italia». Il riferimento è proprio a Matteo Messina Denaro.
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